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L'ultima tappa del nostro viaggio


Investigare, scoprire, stupire e rimanere stupiti ecco le chiavi di lettura più importati per comprendere la nostra avventura alla scoperta di un oggetto davvero comune, tutti ne abbiamo almeno uno nelle nostre case ma nonostante la sua apparente semplicità esso sarà in grado di guidarci attraverso il suo incredibile mondo, di cosa stiamo parlando? Del tavolino.

E' considerato da tutti un semplice complemento di arredo infatti in pochi conoscono le sue grandi avventure.

Magico ed in grado di apparecchiarsi da solo ha incantato grandi e piccini grazie ad una fiaba dei maestri Grimm
Elegante o moderno viene rappresentato ed esaltato nella sua eterna bellezza dai più illustri artisti e designer. Diventa elemento centrale in alcuni famosi manga e nelle copertine dei trentatré giri, è oggetto di molte pubblicità e persino presente nei francobolli.
E' stato per lungo tempo oggetto di studio di scrittori ed artigiani. E' tutt'ora il pezzo forte di moderne industrie di arredamento.

Impavido e coraggioso viaggia nell’iperspazio per salvare la galassia fianco a fianco con Han Solo e Chewbacca.
Ma non finisce qui! È fonte di saggezza nei detti popolari e simbolo importante nella smorfia napoletana, protagonista cinematografico in grado di esaltare la bellezza di Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany” e presente nelle scene cult di ogni film del grande regista Quentin Tarantino.

E' capace di farci sognare grazie a giochi di prestigio e farci impazzire quando distrattamente lo colpiamo con il mignolo del piede.

Contribuisce alla ricerca scientifica sia divenendo strumento di indagine che prezioso supporto per gli esperimenti. E’ sussidio per medici e chirurghi nelle sale operatorie e di supporto per chi, a causa di alcune disabilità, è costretto in carrozzina.

I tavolini di tutto il mondo sono silenti spettatori delle discussioni, degli amori, delle risate e di ogni altra emozione di noi esseri umani. 
Oltre ai tavolini dei Caffè storici della mia amata Torino, ricordo con molto affetto i tavolini della Locanda Italia la cui storia si intreccia con la mia. Quegli stessi tavolini intorno a cui giocava il mio nonno da bambino, diventarono in tempo di guerra spettatori dell’arroganza dei militari e successivamente custodi delle speranze e dei sogni di chi alla guerra non voleva pensarci più. La loro storia arriva a me solo grazie a qualche scatto rubato e custodito con cura in una scatola di ricordi, una storia che a mio parere meritava di essere raccontata.
Ritengo che ogni oggetto, ogni cosa abbia per sua natura una storia da narrare ma come potrebbe farlo senza il nostro aiuto? Senza qualcuno che sappia unire lettere in parole e parole in frasi? 

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