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La mia vita in cinque oggetti


Una piccola chiave trovata per strada quando ero bambina, l’ho sempre custodita con cura immaginando a chi potesse appartenere e cosa potesse aprire: un forziere, una porta magica, un castello o un diario pieno di segreti. La conservo ancora come se fosse un mio piccolo tesoro.
                                         

Il mio primo violino, un mezzo che fino a qualche anno fa era per me essenziale per sfogarmi, per raccontare, per esprimermi tramite la musica. Uno strumento che mio malgrado ho successivamente abbandonato, spero non definitivamente...




Una delle polaroid della mia collezione, ho sempre amato la fotografia ed in particolare quella istantanea, senza filtri, senza ritocchi, un attimo immortalato nella sua imperfezione ma che in essa risulta tuttavia perfetto.


I miei occhiali, un accessorio che mi accompagna da quando sono piccola, al contrario di molte persone non li ho mai odiati, anzi, mi piace cambiarli per provare stili sempre nuovi!



Un progetto che ho ideato e realizzato con un team durante il primo anno di università, si tratta di un ibrido deambulatore-passeggino realizzato per una bambina con disabilità cognitiva e motoria per aiutarla nella deambulazione. Oltre ad essere stata un’esperienza bellissima rappresenta anche il mio progetto per il futuro ovvero riuscire a lavorare attivamente per realizzare ausili per la disabilità sempre più innovativi.



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